La chiesa di Predazzo è tra gli edifici in stile neogotico più riusciti dell'intera regione. Il campanile si slancia con la sua croce oltre i 53 metri, dominando la piazza principale del paese. Monumentale e accogliente, venne edificata tra il 1866 e il 1870 prevedendo l'utilizzo della pietra locale. Peculiari sono le colonne monolitiche all'interno, ricavate da un unico blocco di monzonite.
La chiesa è dedicata ai patroni del paese, i Santi Filippo e Giacomo, cui è dedicato lo spazio nella pala dell'altare maggiore accanto a Gesù Maestro, a firma di "Nobili - Roma, 1970". Ancora un romano, Ugo Guardabassi, è l'artista delle pale degli altari della Madonna e di Sant'Antonio Abate.
Il contributo degli artisti locali è negli affreschi dei quattro santi (1936-37) ai lati degli altari minori: il pittore predazzano Camillo Bernardi dipinse San Pietro, Sant'Antonio da Padova, san Giovanni Bosco e Santa Teresa del Bambin Gesù. La Via Crucis è opera di G. B. Chiocchetti di Moena (1873)
L'antica fonte battesimale risale al 1538. I graniti utilizzati nella costruzione dell'intero edificio provengono dalle cave del circondario. E' notevole infatti la varietà e la qualità dei marmi esistenti in zona: il granito rosa di Predazzo, la Predazzite, caratterizzata da marmo candido, e la Monzonite, con colori che variano dal bruno, al grigio al violaceo