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L’itinerario non è molto impegnativo e non vi è pericolo di valanghe.
LE 10 REGOLE PER GLI ESCURSIONISTI
La stabilità del manto nevoso è soggetta a cambiamenti repentini e imprevedibili. Consultate sempre il bollettino valanghe e informatevi molto bene a riguardo delle condizioni del momento presso le guide alpine della zona. Le tracce gpx sono puramente indicative del percorso mediamente più sensato, ma non possono essere seguite ciecamente senza una valutazione preliminare dei pendii in quel preciso momento. Su questo percorso potrebbe sorgere qualche problema di orientamento nella parte alta in caso di nebbia o nuvole basse.
Calzate le ciaspole ci si incammina sull'evidente stradina che sale in mezzo alle distese di neve. Gli imponenti ma radi larici e cirmoli non impediscono la vista sulle cime imbiancate della Catena del Lagorai. Le baite in legno coronano questo caratteristico paesaggio alpino. Successivamente il bosco diventa più fitto impedendo la vista delle montagne. Giunti nel punto più alto dove sorge l'imponente Forte Dossaccio la vista si apre nuovamente sulla Catena del Lagorai e sulle maestose Pale di San Martino.
Il rientro avviene sullo stesso percorso, con una piccola variante non obbligatoria.
È OBBLIGATORIO avere in dotazione il kit per l'autosoccorso in valanga, composto da Artva-Pala-Sonda.