Percorso nei boschi di latifoglie in gran parte su strade lastricate e sterrate, con diversi punti di interesse naturalistico; molto gradevole nel suo sviluppo ad anello con modesti dislivelli.
L’itinerario permette di godere una splendida vista dal Piz delle Agole sulla Val di Cembra e di ammirare le caratteristiche baite in porfido e in legno lungo la strada. Merita il giro la bella panoramica sul gruppo Brenta e la visita alla chiesetta di San Leonardo.
Ufficio Turistico Cembra - Tel. +39 0461 683110 - info@visitvaldicembra.it – www.visitvaldicembra.it
Grado di dif ficoltà secondo la simbologia comune: percorso EE (su sentieri e tracce)
Rischi o difficoltà presenti lungo il percorso: mancanza di segnaletica adeguata in un breve tratto nella zona del monte Speggia; c’è un muro di confine in sassi che indica la via corretta. Alcuni tratti di sentiero a scendere dopo la località Pernaia presentano un fondo poco gradevole, nel senso che sono presenti sassi e rami al suo interno, con tratti anche leggermente ripidi. Prestare attenzione !
LE 10 REGOLE PER GLI ESCURSIONISTI
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.
Dal parcheggio si ritorna sulla Strada Statale della Val di Cembra e si sale sulla strada marcata SAT 416 per breve tratto (circa 10 metri), poi si gira subito a sinistra su strada asfaltata seguendo le indicazioni per Capanna Maderlina. La strada diventa sterrata poi lastricata in porfido. Pochi metri dopo il rio Gian ed a circa 2 km dalla partenza, si prende la mulattiera che sale a destra (la tabella indica Capanna Maderlina–Lago Santo).
Attraversato un rio tramite un bel ponte in legno in pochi minuti si confluisce sulla strada forestale, qui nuovamente lastricata, e si prosegue verso Nord fino alla strada asfaltata che porta al rifugio. Prima del rifugio, vale la pena soffermarsi a godere della vista sul Gruppo di Brenta; sono presenti anche dei punti sosta. Arrivati alla capanna Maderlina attraversare un parco giochi e imboccando un sentiero che porta in località Palù Poz, superiamo il bivio per il Lago Santo e proseguiamo verso Pernaia-Lisignago sulla strada n. 416, lungo la quale sono presenti numerose radure e caratteristiche baite in porfido e legno.
In corrispondenza del culmine del dosso, quando la strada comincia a scendere, prendiamo la trattorabile a sinistra (marcata con segnavia Piz delle Agole), superiamo un’ampia radura e proseguiamo su sentiero nel bosco misto di faggio e pino nero e, sempre su sentiero segnato con bolli bianchi e rossi, giungiamo al Piz delle Agole, suggestivo punto panoramico che si apre tra i pini silvestri sulla Valle di Cembra e sulle propaggini occidentali del Lagorai.
Ora, per scendere a Lisignago, si ritorna brevemente sul sentiero appena percorso e con indicazioni “Lisignago 1.00” su sentiero numero 416A, si comincia a scendere. Arrivati a “Pernaia” seguire sempre le indicazioni per Lisignago: ora la discesa diventa più tecnica in quanto il sentiero è sassoso, scomodo e a tratti un po’ ripido; ma niente paura che con una calzatura adatta non dovremmo avere problemi. Imboccato poi una sorta di canyon del bosco, ci ritroviamo sulla strada che ci riporta nell’abitato di Lisignago.
Dal parcheggio di partenza, si può proseguire la passeggiata e scendere sulla strada asfaltata fino all’antica chiesetta di San Leonardo, posta su un colle strapiombante sull’Avisio. Raggiunta la chiesetta, se ne ammira il portico ottocentesco, il campaniletto a vela e la campana, fusa nell’anno 2002, con decoro disegnato dall’artista Marco Arman. L’interno è decorato con un pregevole ciclo pittorico databile alla seconda metà del Quattrocento, realizzato da un pittore itinerante fiemmese.
Scarpe da trekking, giacca impermeabile, bastoncini da trekking, acqua, snack e crema solare.