Rilassante escursione tra i boschi di abete, betulla e faggio del Dossone di Cembra
Il nostro percorso, che si svolge in gran parte su comode strade forestali, inizia al Rifugio Lago Santo di Cembra, dove imbocca il sentiero SAT 414 (Sentiero Italia) e raggiunge in breve tempo la torbiera del Lagabrun: un biotopo particolarmente importante da un punto di vista scientifico e naturalistico per la fauna che qui trova rifugio, tra cui numerose specie di invertebrati, anche molto rari. Una curiosità: a una specie di coleottero acquatico rinvenuto nella torbiera del Lagabrun è stato assegnato il nome scientifico di Agabus lagabrunensis, proprio per l'importanza del luogo in cui è stato ritrovato.
Dalla torbiera del Lagabrun, imbocchiamo il sentiero SAT E409A in direzione Pozze - Passo della Crocola che porta al Rifugio Sauch. Poco prima del rifugio, non possiamo non fermarci a visitare il suggestivo Roccolo del Sauch: un sistema antichissimo e sofisticato per la cattura degli uccelli attraverso una complessa costruzione vegetale.
Dopo una sosta ristorativa al Rifugio Sauch, riprendiamo il nostro percorso seguendo dapprima una strada sterrata nel bosco e poi il sentiero SAT E409 in direzione Baita forestale fino alla località Zise, sopra l'abitato di Ponciach (Faver). Qui imbocchiamo il sentiero SAT 415 (Sentiero europeo E5) che ci porta verso le località Vegiose e Val Fredata, fino a rientrare al Lago Santo.
Il Lago Santo è uno splendido lago di origine glaciale situato a 1200 m, in uno scenario dominato dai boschi misti di abete, betulla e faggio, che ricorda molto i paesaggi nordici. Il suo nome è legato a una suggestiva leggenda: si narra che un tempo, dove ora si trova il lago, ci fosse un terreno oggetto di feroci liti tra gli eredi, tanto che uno di loro, esasperato, auspicò che diventasse un lago. Da quel momento l’acqua cominciò a salire. Gli abitanti di Cembra, preoccupati per il pericolo incombente, si recarono in pellegrinaggio al terreno e quando il parroco vi gettò l’anello della Madonna, l’acqua si placò.
Sebbene il percorso non presenti particolari difficoltà di tipo tecnico né tratti pericolosi, consigliamo sempre e in ogni caso di rispettare le generali norme di sicurezza per le escursioni in montagna.
Le informazioni contenute in questa scheda sono soggette ad immancabili variazioni, nessuna indicazione ha quindi valore assoluto. Non è possibile evitare del tutto inesattezze o imprecisioni, in considerazione della rapidità dei cambiamenti ambientali o meteorologici che possono verificarsi. In questo senso decliniamo ogni responsabilità per eventuali cambiamenti subiti dall’utente. Si consiglia, comunque, di accertarsi, prima di effettuare un’escursione, sullo stato dei luoghi e sulle condizioni ambientali o meteorologiche.
Dal Rifugio Lago Santo di Cembra imboccare il sentiero SAT 414 (Sentiero Italia) per raggiungere la torbiera del Lagabrun.
Dal Lagabrun si prosegue seguendo il sentiero SAT 409A fino alla località Pozze e successivamente il sentiero 409 che ci porta dapprima alla Baita forestale, per poi proseguire fino alla località Zise, sopra l'abitato di Ponciach (Faver). Qui si imbocca il sentiero SAT 415 (Sentiero europeo E5) che ci porta verso le località Vegiose e Val Fredata, fino a rientrare al Lago Santo.