Una delle escursioni invernali più spettacolari, immersa nel Parco Naturale di Paneveggio, ai piedi delle Pale di San Martino.
Camminare in questa valle regala grandi emozioni in ogni stagione. In inverno si assapora il silenzio della natura, ci si riempie gli occhi delle bianche distese ondulate, degli alberi ricoperti di neve e delle maestose pareti del Mulaz e del Cimon della Pala. Il Torrente Travignolo, con le sue cascatelle ghiacciate, scorre accanto al percorso. La meta finale è uno degli scorci più fotografati del Trentino.
L’itinerario, piuttosto lungo con i suoi 7.5 km di sviluppo, prima è circondato dalla vegetazione, poi si apre come un sipario al cospetto delle Pale di San Martino. Il sentiero è un lungo serpentone che pigramente sale tra ampissime distese di bianco. Solo verso le ultime curve si inizia a intravedere il tetto di Baita Segantini, il rifugio simbolo di questa zona, custode della storia di un pioniere del turismo e della montagna come Alfredo Paluselli.
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E' richiesta l'abitudine al procedere su terreno irregolare di montagna. Il percorso potrebbe non essere battuto o sgombero dalla neve. In caso di neve fresca è consigliato l'uso di ramponcini da ghiaccio. Prestare particolare attenzione a possibili parti ghiacciate in condizioni di gelo.
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.
Dal parcheggio in località Pian dei Casoni ci si incammina sulla strada forestale che porta dapprima alla Malga Venegia (aperta anche in inverno) e successivamente alla Malga Venegiota (chiusa). Il percorso continua raggiungendo un'ampia conca. Da qui si prosegue in salita, con ampi tornanti, fino a raggiungere la Baita Segantini. La meritata sosta in questo luogo incantevole permette di concentrarsi sulle particolarità delle imponenti pareti dolomitiche dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Naturale dell’Umanità.
Si rientra al parcheggio lungo lo stesso percorso.
Scarponcini, bastoncini da trekking e caldo abbigliamento invernale. Maglietta di ricambio, guanti, berretto, occhiali da sole, crema solare, acqua e snack.